“Bar Giuseppe” nasce dalla penna di Giulio Base. Film psicologico di taglio religioso che appassiona credenti e non in un alternarsi di scene che richiamano alla mente versetti evangelici trasformati in atti di un copione teatrale.
Il protagonista Giuseppe ( interpretato da un bravissimo Ivano Marescotti ) divenuto vedovo, soffre in silenzio la scomparsa dell’amata moglie catapultato improvvisamente in un mondo che si troverà a gestire da solo: il bar, di proprietà e gestione della sua moglie defunta, i figli Nicola ( Nicola Nocella ), paziente e risolutivo ma con i suoi quotidiani problemi di natura familiare e del forno di cui è proprietario, e Luigi ( Michele Morrone ), senza dubbio meno assennato di Nicola, più fragile e meno razionale, che affonda la sua mancata realizzazione personale nell’alcool.
Magnanimo e tollerante, Giuseppe cerca personale per essere supportato nel lavoro presso il suo bar di una stazione di servizio di periferia e decide di assumere un’onesta famiglia di immigrati che hanno una bellissima figlia adottata, Bikira ( l’esordiente Victoria Diop ). La ragazza troverà in Giuseppe l’uomo onesto, buono, saggio che ha sempre sognato e Giuseppe troverà in Bikira la comprensione e l’affetto che non possono dargli i suoi figli. I due dovranno però affrontare i genitori di Bikira, i figli di Giuseppe e “la gente”, un popolo di persone-pastori contrari ad un’unione “innaturale” come da loro viene definita, innaturale per le loro menti ancorate a retrogradi tabù chiusi in schematizzati standard di coppia dove anziano-giovane e nera-bianco non possono essere che visti in maniera negativa.
Tante scene del film, dalla semplice Bikira che va a riempire le bottiglie d’acqua “alla fonte” fino al deridere e criticare la coppia da parte della gente, a Giuseppe impegnato nel tagliare legna, riconducono a passi evangelici e sarà proprio questo filone che porterà ad una particolare interpretazione di un finale che resterà comunque aperto.
Il regista lascia decidere al pubblico la verità dietro la sua straordinaria penna.
Il film girato a Bitonto in Puglia, è prodotto da One More Pictures e Rai Cinema e sostenuto da Regione Puglia e Apulia Film Commission.
Un film da non perdere, a partire dal 28 maggio in esclusiva su RaiPlay.