“My Tyson” di Claudio Casale è il vincitore della XIV edizione del Sardinia Film Festival. La Medaglia del Presidente della Repubblica al Miglior Cortometraggio è stata assegnata al giovane regista romano Claudio Casale. “Tyson è un pugile romano” – ha commentato Casale – “nato a Roma da genitori nigeriani. Ha vinto dei trofei per l’Italia, è campione dei pesi medi Youth. Il mio cortometraggio cerca di unire la sua storia a quella di sua madre, la cui integrazione non è stata facile. Dedico il premio a Tyson e a Passions, sua madre. Come documentaristi ci vengono affidate delle storie, abbiamo una responsabilità nel raccontarle. Quindi vi ringrazio anche a nome loro perché questo premio è anche un riconoscimento al valore di questa famiglia”. My Tyson è stato definito “Un film documentario che mette a confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio,che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di accoglienza dell’altro”.
Il premio per il Miglior Documentario Internazionale è andato a “Beetween the Lines”, di Frederic Farrucci (France), perché “Attraverso la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai personaggi, Farrucci ci porta a condividere, con sempre crescente emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi impegnandosi a leggere”.
Le due Giurie ristrette composte dalle sezioni maschile e femminile del Carcere di Bancali hanno premiato “The european dream: Serbia” di Jaime Alekos (Spagna) e “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina). Il cortometraggio di Alekos “fa vedere molto realisticamente una situazione che spesso è nascosta e ignorata. I giovani intervistati hanno fatto tanti sforzi e vissuto condizioni disumane per cercare una vita migliore. Vengono trattati male in molti modi e picchiati dalla polizia di confine senza che nessuno reagisca. Molti di noi si sono trovati in situazioni di difficoltà e sanno cosa vuol dire non essere aiutati da nessuno. E subire angherie senza motivazione, non sapendo come difendersi. Il cortometraggio parla con grande efficacia degli invisibili alle nostre frontiere. Spesso anche alcuni di noi si sono sentiti invisibili nelle proprie città. Il cortometraggio è un invito per tutti a fare qualcosa perché non ci siano più invisibili fuori e dentro le frontiere”. Le detenute hanno invece scelto il film argentino poiché “Non sempre ai bambini disabili vengono tese le mani attraverso la rete che li separa dagli altri. E il regista visualizza in modo molto efficace la sofferenza di Ian, mostrando la disintegrazione del suo corpo ogni volta che gli altri lo ignorano. Ma il disabile Ian, con la sua forza di volontà, riesce a ricompattarsi, a ribellarsi alla propria condizione e a ottenere l’attenzione degli altri bambini. Grazie alla loro solidarietà la rete si dissolve. è una lezione per tutti”.
Il Premio Miglior Cortometraggio sperimentale viene assegnato a “4664” di Federico Robles (Argentina), Miglior Video Art a “Orbit” di Martin Tess (Paesi Bassi), Miglior Animazione a “Mercurio” di Michele Bernardi (Italia), Miglior documentario straniero a “The European Dream: Serbia” di Jaime Alekos (Spagna), Miglior documentario italiano ancora una volta a “My Tyson” di Claudio Casale ( Italia ), il Premio Scuola sotto 18 a “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano (Italia), il Premio Diari di Cineclub a “Noi soli” di Francesco Alessandro Cogliati (Italia), il Premio Miglior Vetrina Sardegna a “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara (Italia), Miglior Fiction Italiana a “Solstizio d’inverno” di Alessandra Pescetta (Italia), Miglior fiction straniera a “Beetween the lines” di Frederic Farrucci (Francia).
Il Sardinia Film Festival è stato realizzato in collaborazione con i Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero e Bosa, l’Aeroporto di Alghero SoGeAl e Obus, la Regione Sardegna, l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, la fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione Alghero, l’Unione dei Comuni del Villanova, l’Università di Sassari e l’Accademia delle Belle Arti Mario Sironi, la Key Lab, Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e il Centro Internazionale del Fumetto.
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